- Pietro Salini, amministratore delegato del colosso del cemento Webuild, nel 2020 si è assegnato 6 milioni di stipendio, in aumento del 14 per cento sull’anno prima, pari a 300 anni di salario di un operaio.
- La Cassa depositi e prestiti, che aveva appena salvato Webuild dal fallimento con denaro pubblico, si è scandalizzata e ha votato contro, ma era solo un voto consultivo.
- A giustificare il superstipendio il bonus straordinario per la brillante acquisizione (definita “buon affare”) della fallita Astaldi. Operazione fatta col denaro pubblico stanziato per salvare il settore delle costrizioni.
Pietro Salini, 63 anni, guida l'azienda di famiglia Salini-Impregilo, colosso delle costruzioni ribattezzato Webuild dopo che un'iniezione di capitale pubblico (Cassa depositi e prestiti) e delle maggiori banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm) l'ha salvato dal fallimento in nome dell'interesse generale del popolo italiano. Salini è per i giovani italiani l'esempio di che cosa voglia dire mettersi in gioco. Forte di un contratto di lavoro a tempo indeterminato (quello che s



