- Il Ponte sullo Stretto è diventato l’alibi per rinviare ogni scelta, mentre la politica si accontentava di coltivare rendite di posizione, spostarsi in quest’area del Paese è diventato più difficile.
- Il governo Draghi ha fatto ripartire il progetto del Ponte, affidandolo ad Italferr, e stanziato le risorse del Recovery plan per la riqualificazione di porti e stazioni, l’acquisto di treni e di navi.
- E’ da questi interventi che si deve partire, togliendo ogni alibi e liberando le idee, dando spazio a nuove politiche per dare una concreta speranza di cambiamento a chi vive tra Messina e Reggio Calabria.
Bisogna provare a spostarsi tra Messina e Reggio, tra i porti e le stazioni, i centri abitati dell'area dello Stretto per capire i danni che l’eterna discussione intorno al grande progetto del ponte hanno prodotto in quest’area del paese. In questi anni, mentre la politica si accontentava di coltivare rendite di posizione rispetto all’opera, sono diminuiti i traghetti e diventati molto più costosi, sono ancora più complicate le coincidenze con autobus locali o pullman regionali, mentre i tre



