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Se la parola “pace” vuol dire solo fine delle ostilità

C’è tregua a Gaza; che questa sia una buona notizia, pochi lo mettono in questione. E uno scenario simile si immagina possa prospettarsi anche per l’Ucraina. Benissimo. Sorprende piuttosto che, per definire quel che a oggi si profila come una mera interruzione della barbarie si utilizzi la parola “pace”. Si replicherà, certo, che con ciò s’intende denotare la cessazione delle ostilità, termine tecnico dall’uso invalso. Nondimeno, a chi scrive sembra che il termine in questione sconti gli effetti

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