FACCIO COSE, VEDO GENTE

Siamo tutti Zerocalcare. Ci serve solo un amico come Secco

  • Vorrei che la voce di Valerio Mastrandrea, nelle sembianze dell’Armadillo, diventasse la mia suoneria del telefono. Ho riso tanto alla proiezione romana della prima puntata di Questo mondo non mi renderà cattivo di Zerocalcare, la serie in sei puntate su Netflix che non vedo l’ora di vedere da sola e poter rimandare indietro quando voglio per riascoltare fino allo sfinimento le frasi a cui farei l’applauso.

  • L’altra sera, a Milano, la pierre Alessia Fattori Franchini mi ha invitato a cena da Aalto dove si pasteggiava col whisky Glenfiddich Yozakura – duemila euro alla bottiglia, trent’anni passati in botte di rovere americano e gli ultimi sei mesi in Giappone – e dove cucinava lo chef giapponese Takeshi Iwai, una stella Michelin.

  • Il giorno dopo alle 10 mi sono concessa una proiezione al cinema Anteo, rifuggendo la palestra con Lavinia, che continuava a chiamarmi sperando che insieme ci facessimo forza. Se dovevo soffrire, allora preferivo farlo nello spirito, guardando il documentario di Erik Gandini, After work, ispirato alle ricerche sull’ideologia del lavoro del sociologo svedese Roland Paulsen.

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