Non si tratta di lavoro in funzione espiatoria, ma nemmeno semplicemente di lavoro come strumento rieducativo; si tratta invece di utilizzare il lavoro come leva per rappresentare all’interno delle mura carcerarie lo strumento di riscatto sociale
Ho letto con interesse i vostri contributi, pubblicati in questi giorni, sulla situazione delle carceri in Italia, che stimola molteplici riflessioni. Il dibattito politico e la cronaca di quanto accaduto nel carcere di Trieste nelle scorse settimane, ampiamente documentato sulla vostra testata, devono indurre a riflettere approfonditamente sul tema delle carceri e sul ruolo del lavoro rispetto alla detenzione. Prima di cimentarsi in valutazioni opinabili occorre muovere da numeri che opinabili



