La manovra di Forza Italia che ha portato al voto unanime sullo scostamento di bilancio è stata un fulmine a ciel sereno. Mentre la separazione tra maggioranza e opposizione sembrava ormai destinata all’esasperazione bipolare, la mossa va nel senso inverso ed apre a nuove opportunità.

E’ noto che in politica tutto è possibile e chi dice “mai” sbaglia sempre. In questo caso però il pezzo moderato della destra ha preso tutti i contropiede, scatenando la ola del Pd. E’ stato difficile convincere i Cinque Stelle –da sempre prevenuti sul cavaliere- ma la maturazione politica ha dato i suoi frutti anche grazie alla nota abilità del segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Tuttavia qui non si tratta del perdurare del governo Conte 2, né dell’attuazione del Recovery Plan e nemmeno della sopravvivenza di Forza Italia. Seppure tutte queste cose sono vitali per gli attori in campo, si tratta di aspetti minori.

La vera prospettiva insita nella decisione politica assunta (al netto della consapevolezza con cui è stata presa) è la presa di distanza dalla politica della polarizzazione. In altre parole ciò che è avvenuto in parlamento rompe con l’attualità polarizzata della politica occidentale e potrebbe iniziare a indicare un’altra prospettiva.

La Brexit, i Gilets gialli, lo stesso avvento del Movimento Cinque stelle e il governo giallo-verde, come anche le recenti elezioni americane: fino ad ora tutto portava a dire che le elezioni non si vincono più al centro ma sulle estreme. Le società occidentali sono andate polarizzandosi sempre più, come dimostrano Ungheria e Polonia ma anche tutti i paesi occidentali, con la notevole eccezione della Germania di Angela Merkel.

Le questioni polarizzanti le conosciamo: migrazioni, islam e terrorismo, guerre culturali e valori non negoziabili, ruolo dei giudici, libertà dei media e poco più.

Tutto ciò aveva creato percezioni (per lo più ingiustificate e manipolate) di insicurezza e paura, producendo forme varie di populismo e sovranismo. Ogni Stato occidentale ha vissuto tale deriva con il suo stile e ne è rimasto intrappolato, salvo appunto la Germania (dove infatti i partiti tradizionali reggono).

La manovra di Forza Italia va in direzione opposta, superando addirittura l’avversione che la separa dai Cinque Stelle. Impigriti da anni di sterili complottismi, molti gridano all’inciucio.

Al di là delle intenzioni, è un segnale in controtendenza che offre l’occasione di uscire dalla trappola della polarizzazione. Saprà il quadro politico italiano rendersene conto, incamminandosi verso il superamento dell’attuale radicalizzazione e della politica fatta a spintoni e dell’ "io e nessuno all’infuori di me”?

E’ un cammino arduo ma rappresenta l’occasione per tornare alla nobile tradizione politica italiana, quella della mediazione e del dialogo nello spirito costituzionale. Si tratta anche di una lezione per tutto l’Occidente che ne ha estremamente bisogno per uscire dal caos emotivo in cui è stato trascinato.

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