In nome della ragion di stato viene messo in discussione il ruolo della Cpi. Ma se si vogliono contrastare le derive del disordine globale, i nuovi genocidi e i crimini contro l’umanità, non si può cedere al ricatto di rinnegare l’idea di una giustizia internazionale
Le argomentazioni rappresentate dalle autorità italiane sulla liberazione del torturatore libico Almasri non hanno convinto i giuristi formatisi sulle scuole di pensiero del diritto penale internazionale di Pietro Nuvolone, Giuliano Vassalli e Antonio Cassese. Piuttosto controversa appare la posizione assunta dal ministero della Giustizia rispetto all’“obbligo di cooperazione” dovuto alla Corte penale internazionale, secondo le previsioni dello Statuto di Roma. Rivendicazioni discutibili È dis



