- La morte di un bambino alla frontiera tra Bielorussia a Polonia ha lasciato indifferenti.
- I diritti umani e il diritto d’asilo, così orgogliosamente sbandierati dall’Unione europea, sono stati trascinati nel fango di quel limes orientale.
- Questi bei principi non reggono di fronte a scelte difficili come stanziare alcuni milioni per accogliere dei disperati. Preferiamo correre a blindare i confini. Allora facciamoli questi muri, basta ipocrisie. In fondo questo è il sentimento profondo che attraversa l’Europa ricca e sazia
Nel 2015, mentre infuriava la guerra civile in Siria, il cadavere del piccolo Alan Kurdi, raccolto da braccia pietose sulla costa turca, aveva smosso le coscienze e portato Angela Merkel, in un inusuale slancio di generosità, ad aprire le porte della Germania alla massa dei profughi che vagava nei Balcani. Oggi la morte di un bambino alla frontiera tra Bielorussia a Polonia ha lasciato indifferenti. Se non stupisce più di tanto la violenza della polizia polacca che innaffia con gli idranti



