Questo concetto in uso da qualche anno di temperatura percepita, avendo io fatto in tempi ormai lontani studi di filosofia a indirizzo epistemologico, devo dirlo, mi incuriosisce moltissimo e non so se l’ho mai capito veramente. Anche perché mi sembrerebbe che la temperatura percepita, se è percepita, ci sia qualcuno che debba percepirla e io per esempio, a seconda dei momenti e dei posti in cui di volta in volta sono e sto, percepisco qualcosa che più a meno assomiglia a un «oh, si sta proprio bene», oppure a un «fa un po’ freschino, quasi quasi vado a prendere il golf», oppure a un «c’è un caldo che veramente non si sopporta (detto da me soprattutto in spiaggia, luogo che se posso evito)»; cioè, detto in altro modo, sarebbero delle valutazioni della mia situazione vitale in un dato momento e in un dato luogo in base ai miei gusti termici, per maggiore chiarezza dirò ai miei gusti temperaturiali.

I miei gusti temperaturiali, però, so per esperienza che divergono fortemente dai gusti temperaturiali di molte delle persone che frequento. Tutti si saranno accorti nel corso della loro vita che esistono persone più calorose e persone più freddolose. Inoltre, come detto sopra, non ho quasi mai sentito qualcuno che dice: «Percepisco che adesso ci sono diciotto gradi virgola cinque, se fra un quarto d’ora percepirò che ci sono diciassette gradi virgola otto andrò a prendere il golfino»; ma a questo capiterà di dire «se rinfresca un altro po’ vado a mettermi il golfino».

Il mercurio

Chi è che percepisce la temperatura in gradi esatti? È il termometro, se è stato tarato bene. Ma anche sul termometro dovremmo fare qualche osservazione. Prendiamo come soggetto attivo del termometro il mercurio, in quanto essere che, grazie alle sue mutazioni, dà anima al termometro e lo rende quasi vivo.

Se il mercurio, come nelle favole, fosse fornito di un’anima e parlasse, in realtà direbbe: «Hahha, mi espando» quando c’è caldo, e «oddio, mi rimpicciolisco» quando c’è freddo. Quindi, in un certo senso, neanche il termometro può percepire una certa temperatura. E infatti non si è mai detto che il termometro oggi percepisce una temperatura di 38 gradi, si è sempre detto che misura una temperatura di 38. E infatti si chiama termometro, non termopercettore.

Dopo aver chiarito alcune delle mie perplessità epistemologiche, quello che intenderei fare adesso è offrirmi come cavia di un esperimento scientifico: l’esperimento scientifico che intendo realizzare è per un’oretta percepire delle temperature e offrirvi le mie temperature percepite di oggi, tra le ore 16 e le ore 17, in una precisa località, e vedere quanto differiscono dalle temperature ufficiali. Non ho la pretesa che le mie temperature percepite di oggi debbano essere assunte come temperature percepite di riferimento in tutta Italia. Le ho percepite io, quindi sono le temperature percepite mie. Se qualcuno non le crede, si faccia le sue. Ognuno ha il diritto alle sue percezioni e alla sua temperatura percepita in una democrazia.

Questo lo dico io

Intanto, per documentarmi, vedo su meteo.it che la temperatura (reale) oggi alle 16 è di 34,5 gradi, mentre quella percepita sarebbe di 36 gradi, e mi dico: «Be’, mi sembra ancora sopportabile, anche se sarà una bolgia». In realtà mi accorgo quasi subito che si tratta della temperatura di Modena, mentre io adesso sono sull’Appenino, in comune di Camugnano. Quindi ci riguardo.

Sempre meteo.it. A Camugnano alle 16 la temperatura è di 30 gradi, percepita 31. Però io non sono a Camugnano ma a Guzzano, Cà di Togni (frazione del comune di Camugnano). Vado quindi a percepire la mia temperatura percepita. Prima percezione della mia temperatura percepita: davanti a casa sul battuto in porfido, livello piano terra, all’ombra da circa quattro ore, caldo ma non caldissimo (29 gradi), tempo di esposizione e percezione tre minuti; seconda percezione della temperatura percepita: cortiletto col fico, al momento al sole, caldo (circa 34 gradi), tempo di esposizione e percezione tre minuti; terza percezione della temperatura percepita: dentro casa, cucina (sono state cotte per circa un’ora, fino a un’ora fa, due padelle di verdure miste), caldo, ma in ogni caso meno caldo che all’esterno (27 gradi), tempo di esposizione e percezione due minuti; quarta percezione della temperatura percepita: dentro casa, piano terra, sala (si fa presente che, alla moda del primo novecento, gli scuri delle finestre sono rimasti sprangati dalle undici di mattina alle undici di sera e spalancati per fare corrente di aria fresca nella restante parte della nottata), fresco (circa 24), tempo di esposizione e percezione della temperatura percepita fra i sette e gli otto minuti in quanto la percezione del fresco era piacevole e la percezione veniva effettuata seduti in poltrona e fumando una sigaretta; quinta percezione della temperatura percepita: cantina, sottoterra, freschissimo (circa 18 gradi), tempo di esposizione e percezione circa due minuti perché ci sarei restato anche di più, vista la temperatura percepita, ma mentre ero lì ho sentito suonare il campanello quindi sono dovuto ritornare su in casa e aprire al mio amico Dino, che mi ha detto: «Cosa fai?». Io gli ho detto: «Sto misurando le variazioni della temperatura percepita nel comune di Camugnano dentro e intorno a casa mia. Se non hai niente da fare puoi venire a finire di percepire le temperature percepite nel piano di sopra e in granaio». «Va bene, vengo» mi dice Dino, quindi procediamo a misurare le temperature delle camere da letto e del bagno.

Sesta percezione della temperatura percepita: in camera da letto, primo piano, fresco (anche qua finestre sprangate nella parte diurna della giornata e spalancate in quella notturna), «io percepisco venticinque gradi circa» dico a Dino «tu?», «anch’io» mi fa Dino, «sei sicuro?» gli dico «guarda che puoi percepire anche diverso e dopo facciamo la media», «no, no» mi fai lui «avrei detto anch’io venticinque», tempo di esposizione e percezione circa dodici minuti perché avevamo dovuto fare le scale e quindi dovevamo neutralizzare lo sforzo, e il tempo calcolato di neutralizzazione del riscaldamento dei nostri corpi causato dallo sforzo era calcolato in cinque minuti, poi Dino era la prima volta che cercava di percepire la temperatura percepita di una stanza; settima percezione: volevamo andare a percepire la nostra temperatura percepita del bagno ma in quel momento suona di nuovo il campanello e arriva Davide Prati, diciamo a Davide Prati se vuol venire a percepire anche lui con noi la temperatura percepita del bagno e poi del granaio.

Lui dice sì, quindi la settima percezione della temperatura percepita avviene con tre soggetti percipienti (D1, D2, U1): bagno, primo piano, esposto al pieno sole da mezzogiorno fino al momento della percezione, con scuri tendenzialmente chiusi sprangati, anche se lasciata per errore in fessura per un po’ tempo, io dico «più caldo che nella camera da letto. 28?», Dino dice «forse», Davide dice: «Lo sai, io ho sempre caldo, non sono un osservatore imparziale rispetto alla temperatura, a me sembra almeno 32», io dico «ok. Facciamo 29».

Però l’esperimento, che prevedeva la misurazione della temperatura percepita anche in granaio in realtà è stato interrotto in questo momento dalla voglia di bere lambrusco di Sorbara che era già stato messo in precedenza nel frigorifero da me, circa cinque ore prima. Risultato dell’esperimento, facendo la media tra le varie temperature percepite, è 29 più 34 più 27 più 24 più 18 più 25 più 29 uguale 186 diviso 7 uguale 26,57. La temperatura percepita in comune di Camugnano alle ore 16 secondo le nostre rilevazioni era 26,57 invece di 31 gradi

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