- Secondo Michel, lui e la presidente Von der Leyen avrebbero preferito lasciar correre sulle questioni protocollari per concentrarsi su quelle di sostanza – dai contrasti tra Turchia e Grecia nel Mediterraneo orientale alla migrazione, fino alle crisi in Siria e Libia.
- E’ proprio qui la questione: troppo spesso l’Unione ha sacrificato valori fondamentali e la sua stessa immagine internazionale sull’altare del mantenimento della stabilità regionale o del perseguimento di interessi strategici specifici.
- Così, nel Mediterraneo, il sostegno alla democrazia sembra essere passato in secondo piano dopo l’esaurimento della spinta delle primavere arabe, e la difesa dei diritti umani fatica a competere con le esigenze di sicurezza e controllo delle frontiere nelle relazioni con Turchia e Libia.
L’episodio di Ankara – ribattezzato “sofagate” – sta facendo il giro del mondo. Ancora una volta, la diplomazia europea diventa lo zimbello dei commentatori perché incapace di anticipare e reagire alle provocazioni dell’autocrate di turno. In questo caso, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan aveva predisposto una sola sedia accanto a lui per i colloqui sul futuro delle relazioni tra Unione europea e Turchia, riservandola al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e costringendo un’im



