- Puntando tutto sulle tematiche del politically correct e contando sulle casse di risonanza del ceto intellettuale e degli operatori dei mass media, le élite liberali hanno continuato a tessere le lodi della globalizzazione e a lasciar crescere l’ondata di delocalizzazioni produttive.
- Inolte hanno celebrato l’intangibilità di istituzioni e costituzioni, sbarrando la strada ad ogni correttivo che sapesse di democrazia diretta.
- Questa sordità ha convinto un numero crescente di cittadini che il distacco tra “quelli che stanno in alto” e la gente comune non è solo un’invenzione retorica, che i politici di professione sono sempre autoreferenziali e inaffidabili.
Trump ha perso ma il populismo che incarna è più vivo che mai
06 novembre 2020 • 16:23Aggiornato, 06 novembre 2020 • 22:53