La memoria sepolta nei social

Per evitare i tweet-zombie serve l’ipocrisia

  • I testi-zombie sono quelli sepolti nei file dei social, concepiti nel passato ma pronti a riemergerne per azzannarti nel presente. Il New York Times lo racconta con tre storie.

  • Il testo-zombie è micidiale perché si sgancia dal contesto originario, tanto più essenziale per cogliere lo spirito di un tweet che per l’obbligo di concisione è prossimo alla chiacchiera da bar. Con la fondamentale differenza che queste si dissolvono, mentre il testo social resta in rete.

  • Per questo il New York Times suggerisce che i genitori che donano uno smartphone ammoniscano la prole a praticare fin dai primi post l’arte social e antichissima dell’ipocrisia.

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