- Le aggressioni inflitte ad almeno nove ragazze da un branco di giovani uomini, stranieri e italiani di seconda generazione, raccontano soprattutto questo: che alle donne è negato il pieno diritto ad abitare la città.
- C’è chi ha trasformato la vicenda di Milano in una storia di rivalsa di classe, o di conflitto tra periferia e centro. C’è chi invece ha applicato il classico frame dello scontro di civiltà.
- Ma ridurre la materia a un problema di norme sull’immigrazione o di disagio delle periferie contraddice l’evidenza di comportamenti molesti e violenti del tutto simili messi in atto da uomini “nativi” e di ceto medio o elevato.
A chi appartiene lo spazio pubblico? La risposta parrebbe semplice: appartiene alla collettività, a tutti e tutte. Nella realtà le cose non stanno così, e le notizie delle violenze commesse a Milano in piazza del Duomo nella notte di capodanno son qui a ricordarcelo. Le aggressioni inflitte ad almeno nove ragazze da un branco di giovani uomini, stranieri e italiani di seconda generazione, raccontano soprattutto questo: che alle donne è negato il pieno diritto ad abitare la città. C’è chi ha


