- Prevenire i fattori di rischio delle fragilità è cruciale per prepararsi nel modo migliore a prevenire nuove pandemie, dando un contributo significativo al contenimento dei cambiamenti climatici.
- I programmi e progetti di ripresa e resilienza dovrebbero avere al centro questo approccio di co-benefici attenti a soggetti vulnerabili e suscettibili almeno per tre ordini di motivi
- Per contrastare la diffusione del Covid-19 e le patologie sensibili a inquinamento, in primo luogo cardiopolmonari che sono oltre un terzo di tutte le malattie, per alleviare gli effetti sul servizio sanitario, diretti e indiretti, sia durante la pandemia che dopo per recuperare quanto perso, per definire programmi di prevenzione improntati alla giustizia ambientale.
Sono tanti gli studi che hanno confermato che la pandemia di Covid-19 è stata più aggressiva dove le persone erano più fragili perché più a lungo esposte a inquinamento, o più vulnerabili. Anche il sistema immunitario depresso e particolari caratteristiche genetiche rendono le persone più suscettibili all’inquinamento e anche all’azione di patogeni virali e batterici. Una circolarità pericolosa in cui l’infezione da SARS-CoV-2 è più aggressiva sui più fragili e contribuisce ad aumentare la loro



