L’immagine dell’Europa evocata dalla presidente nel suo “state of the Union 2025” è reattiva più che proattiva. Risponde a stimoli esterni invece di esprimere una visione autonoma
Cosa resta del discorso pronunciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen? Non molto più di un elenco di iniziative possibili e obiettivi sparsi, accompagnati da un’immagine dell’Europa definita per contrasto rispetto ai suoi principali avversari internazionali: Russia, Cina, paesi Brics. In altre parole emerge una rappresentazione riflessa, dove l’identità europea non si afferma in modo autonomo ma in opposizione ad altri. Non è segno di consapevolezza né di progetto,



