- L’attesa di papa Francesco per una scelta autonoma dei vescovi, espressa apertamente nei primi mesi di pontificato, si scontra con una indicazione quasi millimetrica del papa sul nuovo presidente.
- La resistenza dei vescovi a scegliere autonomamente il presidente si è saldata con l’attesa del papa di un vertice episcopale sintonico col suo magistero.
- Condizione, quest’ultima, favorevole per un rinnovato protagonismo della Chiesa nel paese, ma anche esposta alla verifica di alcune sfide, in parte ereditate dalla gestione del card. Gualtiero Bassetti.
La nomina del card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, alla presidenza della Conferenza episcopale italiana è rilevante per il futuro dell’organismo e delle 226 diocesi cattoliche italiane, ma è segnata dal paradosso. L’attesa di papa Francesco per una scelta autonoma dei vescovi, espressa apertamente nei primi mesi di pontificato, si scontra con una indicazione quasi millimetrica del papa sul nuovo presidente (cf. l’intervista al Corriere della sera, 3 maggio). La terna uscita dall’



