- L’arrivo sul mercato di cellulari sempre più performanti a livello fotografico ha creato un forte ripensamento della professione fotografica.
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Durante un viaggio in Costa Rica, nella provincia di Alajuela, un coltivatore di Anans ci porge una propaggine della pianta principale: una volta separata, verrà ripiantata e si trasformerà a sua volta in una nuova pianta produttrice. Prendo l’iPhone, mi infilo tra le braccia protese e scatto.
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La foto finale non ha la stessa incisività di una realizzata con una reflex professionale, non è scevra di problemi tecnici, ma descrive qualcosa. O quanto meno ci prova, e in questo tentativo si fa veicolo e non mera riproduzione tecnica, ricordandoci, se ancora ce ne fosse bisogno, che una fotografia è tale solo quando racconta una storia.
Sono passati circa trent’anni dall’uscita della prima fotocamera Reflex digitale: era il 1991 quando Kodak presentò il suo sensore Ccd da 1,3 megapixel montato nel corpo di una Nikon F3 a pellicola e collegato a una ingombrante unità di archiviazione dati. Oggi il pensiero di quel singolo megapixel fa quasi sorridere, soprattutto se si pensa che una Dslr moderna, una macchina fotografica digitale a ottiche intercambiabili, arriva facilmente a 50 MP. Smartphone in viaggio La copertina dell
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Foto Andrea Di Lorenzo



