Il biografia del regista cameo

Suspense, illusioni, ossessioni. Le dodici vite di Alfred Hitchcock

Alfred Hitchcock, 1991, matita su carta. Ritratto di Tullio Pericoli
Alfred Hitchcock, 1991, matita su carta. Ritratto di Tullio Pericoli
  • Il regista di Gli Uccelli diceva di sé: «Per essere un orco autore di thriller, sono un placido sempliciotto senza speranza», che si veste in modo classico, che ama le cravatte a tinta unita e, invece di leggere romanzi gialli, a casa si mette a progettare qualche mobiletto per il salotto.
  • La biografia di Edward White permette di vedere l’intera vita di Hitchcock. Una vita come una casa stregata. Sinistra, anzi, ipnotica, seduttiva. Nei suoi film le scale sono spesso un luogo di cattiva sorte. 
  • Non era un regista violento. Gli interessava più l’omicidio che non la violenza. La paura, sosteneva, “è una sensazione che la gente ama provare quando è certa di trovarsi al sicuro».

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