Oggi guardavo tutte quelle immagini di mezzi militari russi ammassati ai confini con l’Ucraina, e ogni tanto si vedevano dei camioncioni con delle ruote grandissime, oppure dei carri armati parcheggiati in officina con dei soldati che li lucidavano, oppure dei carri armati in movimento in mezzo alla neve, e tutte quelle ampie spianate di neve in mezzo alle pinete, insomma un paesaggio bellissimo che ti metteva anche un po’ di nostalgia della neve, qua dove ormai non nevica più.

Ma non è della nostalgia della neve che volevo parlare. È di un’altra nostalgia che si tratterà qui, perché da quel che ne so i carri armati, perlomeno in Europa, in America non so, credo che funzionino a gasolio, cioè che siano dei diesel, dei diesel anche di grandissima cilindrata, quindi di alto consumo (infatti nel filmato si vedeva un carro armato che sgasava e veniva fuori un bel fumo nero dal tubo di scappamento).

E arriviamo al dunque, dopo il ’30 o il ’35, non mi ricordo, qui motori diesel non ne faranno più, quindi o si fa una deroga per i carri armati oppure dal 2035 in poi anche i carri armati li dovranno fare elettrici, e mi sono chiesto come si farà a fare una invasione con carri armati elettrici. Per esempio: che autonomia ha in termini di tempo un carro armato elettrico? Non ne ho la minima idea.

Rottamare e poi invadere

An instructor trains members of Ukraine's Territorial Defense Forces, volunteer military units of the Armed Forces, in a city park in Kyiv, Ukraine, Saturday, Jan. 22, 2022. Dozens of civilians have been joining Ukraine's army reserves in recent weeks amid fears about Russian invasion. (AP Photo/Efrem Lukatsky)

Immaginiamo che Russia e Ucraina continuino a litigare per altri tredici anni, si distraggono, temporeggiano, e arriviamo al 2035 e o l’Ucraina decide di invadere la Russia o la Russia decide di invadere l’Ucraina. Uno dei due parte, appena i suoi carri armati hanno oltrepassato il confine nemico dando inizio all’invasione i suoi mezzi vengono fermati da degli ispettori dell’Onu che controllano e poi dicono: «Ci dispiace ma non potete usare questi mezzi per invadere», «Perché?», fanno i russi o gli ucraini, «Perché sono a diesel. Adesso chi vuole fare un’invasione può usare soltanto carri armati elettrici», gli spiegano gli ispettori dell’Onu. «Ah, ma ce li abbiamo anche elettrici», dicono i russi e gli ucraini. «Allora riportate a casa questi, che vanno rottamati, e poi tornate a fare l’invasione con quelli elettrici», dice l’Onu. «Va be’», rispondono russi e ucraini.

Tornano a casa, rottamano i carri armati a gasolio, prendono quelli elettrici e ritornano a oltrepassare il confine nemico. Gli ispettori dell’Onu ricontrollano i mezzi, è tutto in regola, i mezzi sono tutti elettrici, l’Onu dice: «Ok, tutto regolare, potete cominciare a invadervi». E così, con qualche mese di ritardo, comincia l’invasione.

E qui diciamo che la questione più burocratica è finalmente risolta, le carte sono in regola, tutti possono iniziare a combattere. Ma come va con le questioni tecniche relative al combattimento? Anche qui non lo so perché non ho idea esattamente di quali problemi ci siano da affrontare per fare una guerra di terra con mezzi elettrici. Ma la prima cosa che mi ritorna in mente è l’autonomia. Quanta autonomia ha un carro armato elettrico? Ogni quanto va ricaricato?

Mettiamo che un carro armato elettrico abbia un’autonomia di quattro ore, russi e ucraini si mettono d’accordo che si combatte dalle otto a mezzogiorno, poi ci sono quattro ore di pausa per ricaricare le batterie, poi riprendi a combattere alle quattro e vai avanti fino alle otto di sera.

Oppure combatti continuamente usando metà dei tuoi carri armati e l’altra metà la tieni in carica, dopo quattr’ore fai il cambio e usi i carri armati pronti mentre metti in ricarica quelli scarichi.

Tra l’altro, faccio un inciso, mentre combatti, devi sempre stare attento a tenere quel po’ di carica della batteria che ti serve a tornare fino al luogo di ricarica, se no il carro armato o il camion a un certo punto si fermano in un posto del cazzo e non sai più come ricaricarli. In teoria di notte potresti metterli tutti in ricarica mentre tu e il nemico dormite, ma poi la mattina dopo se non riesci a vincere in quattr’ore poi ti ritrovi di colpo con tutti i tuoi carri armati scarichi, mentre il nemico tira fuori i suoi metà carri armati appena caricati e in quattr’ore ti fa il culo.

Trovare l’energia

Bene, la situazione sembrerebbe abbastanza chiara, ma abbiamo completamente dato per scontato che tu, in qualsiasi posto ti trovi col fronte, abbia a disposizione l’energia elettrica per ricaricare. Ma dove la trovi l’energia elettrica per ricaricare? Anche qui non ne ho idea e a questo punto mi piacerebbe moltissimo avere a disposizione un esperto di logistica elettro-militare da intervistare.

Non avendo l’esperto di logistica elettro-militare a disposizione mi tocca di fare ipotesi a casaccio facendo perno su quella mia povera culturetta a base umanistica. Per esempio, stando sul tradizionale, potrebbero esserci dei grandissimi camion-prolunga, fatti un po’ come quelle prolunghe a rotolo che si usano in giardino, in grado di avvolgere e svolgere anche più di cento chilometri di cavi che si collegano a centraline sul confine della madrepatria, e riescono a portare la corrente elettrica al parcheggio dei carri armati, e lì ne ricarichi cento alla volta, attaccandoli con le spine di ricarica del carro armato alle prese di ricarica del camion. E questo mi sembra fattibile anche con poca spesa.

Se no ci potrebbero essere dei grandissimi camion batterie, praticamente una batteria grande come il mio appartamento messa su camion, che vanno a caricarsi alla centrale più vicina e poi vanno a ricaricare i carri armati. Perché uno potrebbe immaginarsi di ricaricare anche i carri armati a quelle pilette per due auto elettriche che iniziano a esserci in vari parcheggi, sempre di più nei parcheggi dei supermercati, ce n’è due anche davanti a casa mia per esempio, insomma ormai se ne inizia a trovare molte in giro, però in primo luogo non so con quei rifornitori elettrici lì quanto tempo ci vuole a ricaricare la batteria di un carro armato, che sarà molto grande, magari ci vuole due giorni e mezzo; poi se vuoi ricaricare i carri armati così, puoi invadere soltanto delle città, perché in campagna non ce n’è tanti per adesso, quindi per esempio se la Croazia decide di invadere prima via mare, poi via terra con i carri armati elettrici l’Emilia Romagna, sbarcano i carri armati ben carichi a Ravenna, invadono Bologna e lì ricaricano bene i carri armati nelle pilette di rifornimento che ci sono a Bologna, e se hanno l’autonomia di arrivare fino a Modena, dopo a Modena li ricaricano (due li ricaricano davanti a casa mia) e dopo vanno a invadere Reggio Emilia, e così via.

Ma stavamo parlando di Russia e Ucraina, quel confine lì, allora l’Ucraina, o la Russia, avrebbe potuto riempire di pilette di rifornimento elettrico tutte le foreste vicino al confine, per riuscire a ricaricare i suoi carri armati elettrici vicino alla zona da invadere, e infatti gli altri e anche l’Onu, che lo vedevano dal satellite, gli chiedevano: «Ma come mai state riempiendo di pilette elettriche da rifornimento le stradine e le radure in mezzo alle foreste?», e i russi o gli ucraini dicevano: «È perché vogliamo sviluppare il turismo delle foreste, che puoi incontrare gli orsi e i bisonti europei, che è una bellissima esperienza. Ma vogliamo svilupparlo in modo ecologico, con le jeep elettriche».

Così dopo, al sabato e domenica, i russi e gli ucraini erano obbligati a mandare dei soldati in borghese con la famiglia o la fidanzata a fare dei picnic o a fare sesso in mezzo alla foresta come dei turisti ecologici su dei fuoristrada elettrici, che prima di mettersi a fare il picnic o ad amoreggiare dovevano collegare il fuoristrada alla piletta di rifornimento. E l’Onu, che vedeva dal satellite tutto sto turismo ecologico, coi fuoristrada elettrici a ricaricarsi, non sapendo che erano militari in borghese e che era tutto una finta, se la beveva e non diceva più niente.

E così un po’ di carri armati elettrici te li carichi con le pilette. Poi un altro po’ magari li ricorichi con l’eolico e il solare, cioè: invadi cinque chilometri di territorio nemico con la prima carica, radi al suolo un chilometro quadrato di foresta con le motoseghe elettriche, dove poi fai la centrale eolica, aspetti il primo giorno di sole e ricarichi metà dei carri armati. Con questa carica invadi altri due chilometri di collina e ci impianti le pale eoliche e così ricarichi l’altra metà dei carri armati. E così via, fino alla capitale nemica.

Come si capisce chiaramente è un po’ più macchinosa, ma un’invasione la puoi fare anche coi carri armati elettrici. Poi i rendimenti miglioreranno col tempo. Certo col gasolio era più divertente.

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