- Per spiegare la poetica di Berlinde De Bruyckere, nata nel 1964 a Gent, in Belgio, dove vive e lavora, si è spesso ricorso ad alcuni dati biografici come l’essere figlia di un macellaio e di essere cresciuta in un contesto cattolico.
- La De Bruyckere ha assorbito, dal cattolicesimo, il desiderio di offrire qualcosa che possa dare speranza, mostrando qualcosa di bello e, allo stesso tempo, difficile.
- In attesa dell’esposizione prevista a Palazzo Pitti di Firenze nel 2022, in questi giorni l’artista belga è impegnata in una mostra antologica al Museo Bonnefanten di Maastricht intitolata Engelenkeel (Gola di angelo), nella quale presenta tra l’altro due nuove opere realizzate durante il periodo della pandemia: Arcangelo e Sjemkel.
Per spiegare la poetica di Berlinde De Bruyckere, nata nel 1964 a Gent, in Belgio, dove vive e lavora, si è spesso ricorso ad alcuni dati biografici come l’essere figlia di un macellaio e di essere cresciuta in un contesto cattolico. Seppure abituata fin da piccola a vedere quarti di bue trasportati a spalla e camici insanguinati, l’artista ha sempre detto che il mestiere del padre non ha avuto peso sulla scelta dei temi del proprio lavoro. Più complesso e profondo è, invece, il rapporto con la



