L’altro giorno su X una donna scriveva di essersi stufata delle relazioni sfuggenti, del poliamore, della non monogamia etica (cercate su Google), insomma di una serie di sfumature dell’amore contemporaneo.

Diceva, con ironia, che vorrebbe tornare al tempo in cui c’era un padre che ti dava in sposa a un tizio scelto da lui, magari pure più vecchio di vent’anni, e buonanotte. Perché tutta questa libertà sentimentale è stancante.

Una proposta alternativa

Mi ha colpito il fatto che fra le relazioni totalmente libere e vaporose, da un lato, e il padre che ti assegna a un tizio, tipo cessione di un capo di bestiame, dall’altro, non sia stata contemplata una terza opzione che tutto sommato non esiste da molto tempo nella storia umana: il matrimonio per amore. Quella situazione in cui tu vai nel mondo, incontri una persona che ti piace, e prendendoti delle responsabilità decidi di sposarla o di costruirci una relazione stabile, con i suoi carichi pratici e mentali.

Le caratteristiche di questa modalità sono due. La prima è che non potrai andartene facilmente: se è un matrimonio, servirà il divorzio, ma anche in assenza di matrimonio ci potranno essere situazioni condivise da riorganizzare, figli, beni, abitudini radicate. La seconda è che non potrai incolpare nessuno se sbagli persona: l’errore sarà di tua creazione.

Le persone oggi non amano fare scelte importanti di cui saranno anche totalmente responsabili, si dice. Non so se sia un bene o un male, non mi interessa criticare. Sembra che fra il non fare, e il fare col rischio di restarci male, si scelga il non fare. Però il matrimonio (o una relazione di lungo periodo, in questo articolo per brevità userò la parola matrimonio) resta teoricamente un percorso di vita interessante.

Trovare qualcuno che ci aiuti ad arrivare dove vogliamo arrivare, qualcuno che ci valorizzi e che noi possiamo valorizzare. Elevarsi a vicenda. Il matrimonio come strategia cooperativa. Attenzione: non sto dicendo che dovete sposarvi. Ma è utile, ogni tanto, interrogarsi anche positivamente sul senso di questa scelta.

L’approccio di Buffet

Warren Buffett, uomo di successo nel mondo della finanza, in alcune occasioni ha offerto consigli sul matrimonio. Ha sottolineato l’importanza di scegliere il coniuge giusto, evidenziando come questa decisione possa influenzare profondamente la vita personale e professionale.

Gli spunti di Buffett sul matrimonio riflettono una combinazione di aspettative realistiche e valori fondamentali, e sono coerenti con la sua filosofia di investimento che dà priorità alla sostanza e non all’apparenza.

Nel 2017, durante una conversazione con Bill Gates, Buffett ha sottolineato il ruolo critico che un coniuge svolge nella nostra vita: è importante (cito a memoria) associarsi a persone che sono il tipo di persona che vorremmo essere.

Le nostre relazioni plasmano i nostri comportamenti e atteggiamenti. E i nostri destini. Scegliendo un partner che incarna le qualità che aspiriamo a coltivare dentro di noi, creiamo un ambiente favorevole e positivo. Il matrimonio diventa occasione di cambiamento.

In un’altra sede Buffett ha detto una frase più ironica: «Se vuoi che un matrimonio duri, cerca qualcuno con basse aspettative». Questa affermazione nasconde in realtà una saggezza particolare.

Il consiglio di Buffett non è quello accontentarsi di un partner che ci prenda come siamo, magari per mancanza di alternative. Riguarda l’idea che le relazioni durature sono di norma costruite su aspettative realistiche, e non su qualità idealizzate.

Capita spesso di leggere sui social la lista delle caratteristiche imprescindibili che cerchiamo in un partner di lungo periodo. Requisiti fisici, psicologici e pratici così precisi che, se realmente seguiti, rendono impossibile innamorarsi.

Nelle relazioni avere basse aspettative non significa “non avere standard”.

Significa apprezzare le imperfezioni intrinseche nei rapporti umani, e accogliere la possibilità che una persona imperfetta possa sorprenderci. La felicità sostenibile deriva dall’accettazione reciproca, non solo, deriva dalla capacità di immaginare le evoluzioni di chi ci sta accanto.

Questo approccio pragmatico e al tempo stesso visionario è il corrispettivo della strategia di investimento finanziario di Buffett, che favorisce il valore effettivo e il potenziale a lungo termine rispetto alle tendenze di mercato effimere.

La coerenza teorica nella visione del mondo di Buffett (soldi e sentimento) mi incuriosisce. Sicuramente nel campo dei soldi le sue idee hanno funzionato. La sua vita sentimentale è stata più complessa, ma ho finito lo spazio.

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