- Domenico Starnone è tornato recentemente in libreria con la nuova edizione per i tipi di Einaudi di uno dei suoi romanzi più importanti, Via Gemito, libro che vinse lo Strega nel 2001.
- Nei suoi temi – il rapporto con il padre, con Napoli, con l’arte e, soprattutto, con la realtà e con la finzione – Via Gemito appare come il perno attorno a cui gira l’intero corpus delle opere starnoniane.
- Questa intervista è la riduzione scritta, curata dall’intervistatore assieme all'intervistato, di una conversazione lunga circa due ore e disponibile in forma integrale su PDR, il podcast di Daniele Rielli.
Forse anche proprio in virtù di questa capacità di Via Gemito di sintetizzare in sé molti dei tratti centrali di un’intera carriera letteraria, la somiglianza delle ambientazioni, dei personaggi e delle situazioni con quelle dei libri di Elena Ferrante ha per prima suggerito a critici e giornalisti che proprio Starnone potesse essere Ferrante. Ipotesi confermata poi negli anni da nove diverse analisi statistiche e stilometriche, tra cui quelle dell’università di Padova e della start up svizzera



