Cara Giulia,

La mia relazione è perfetta in tutto tranne che per una cosa: il mio ragazzo è un po’ mammone. Ha 26 anni (io due in meno) e dipende dalla madre ancora per troppe cose, a mio parere. Viviamo insieme da anni, ma lui nel weekend torna ancora a casa a farsi fare la lavatrice da lei. La chiama per ogni minimo dubbio e ogni giorno parlano tantissimo al telefono, raccontandosi qualsiasi cosa. Quando vuole cucinare qualcosa non va su internet a cercare la ricetta, chiama sua madre e se la fa spiegare. Quando andiamo insieme a trovarla mi sembra sempre un po’ fredda con me, credo di non piacerle molto. Lui mi tratta benissimo e siamo molto innamorati, ma questo rapporto con la mamma un po’ mi dà fastidio e non so come dirglielo senza ferirlo. Consigli?

L.

Cara L.,

Mi duole dirtelo, ma in questa circostanza, se con questo ragazzo ci vuoi rimanere, il consiglio è uno e uno solo: fatti i cazzi tuoi. Perdona la brutalità, e non pensare neanche per un momento che io non sia dalla tua parte, ma niente di buono è mai uscito dalla conversazione che vorresti affrontare.

Non conosco un uomo eterosessuale che gradirebbe sentirsi ricordare dalla persona con cui presumibilmente fa sesso che si sta comportando come un bambino piccolo. Non conosco un uomo eterosessuale che accetti volentieri considerazioni più o meno critiche a tema mamma (vale spesso anche per le sorelle, vedi Zidane. E qui si esauriscono le mie conoscenze calcistiche).

Se è una cosa con cui pensi di poter convivere, mettitela in tasca e lamentatene spesso con le amiche. Se invece non hai voglia di accollarti la suocera onnipresente, ha del tutto senso anche andare in cerca di un fidanzato nuovo, uno che si pela la frutta da solo. Ma tra tutte le soluzioni eventuali, trovo implausibile che tu possa disinnescare questa dinamica ancestrale a mani nude.

La buona notizia è che da quanto dici lui non ha ancora proiettato i suoi bisogni di accudimento su di te. Finché le lavatrici non gliele devi fare tu, tutto sommato è grasso che cola. La cattiva notizia è che se stiamo parlando di una persona normalmente abile e dotata di pollice opponibile non c’è una ragione logica al mondo per cui le lavatrici non possa farsele lui (mai càpita questa avversione al bucato: mica devi andare al fiume con la tavola di legno, basta premere un pulsante). Stai in campana, ché da fidanzata a vice-mamma è un attimo.


Gentilissima Giulia,

vivo da un po’ una situazione confusa con la mia amica. Quasi un anno fa le ho confessato che mi piace. Ne abbiamo parlato e ho constatato che entrambi ci piacciamo e siamo innamorati, ma c'è un motivo per cui non stiamo insieme.

Anni fa, quando ancora non sapevo che le piacessi anch'io, ho avuto una relazione occasionale con una sua amica. Per quest'ultima non provo nulla e questo è reciproco. Ma la persona che mi piace, con cui scambio gesti d'affetto ogni volta che ci vediamo, dice che nonostante lei sia da tempo innamorata di me non riuscirebbe proprio a stare con me.

All’inizio di questa estate lei si era lasciata andare di più e sembrava che le cose si fossero risolte da sole. Poi è partita per lavorare e al suo ritorno, nonostante l’avessi aspettata, mi ha detto di nuovo che non riesce. Io ho provato a non farmi più sentire, ma ha iniziato a cercarmi per messaggio e con lo sguardo. Adesso continua a farlo e a dirmi che le piaccio e che non vuole perdermi. Nonostante ciò siamo sempre al punto di partenza. Io sono completamente disilluso e ormai non ci credo più.

Un abbraccio.

R.

Caro R.,

in effetti di tempo ne è passato e se le motivazioni della tua amica sono confuse e insoddisfacenti come dici non c’è molto che tu possa fare, se vuoi rimanere aggrappato a uno straccio di dignità. Ma sappi che per quanto mi riguarda la dignità in certe situazioni è sopravvalutata. Non c’è spazio per la vergogna in amore, decoro e buonsenso non abitano qui. E rendersi ridicoli a volte, se si è muniti di pazienza e una discreta tendenza all’abnegazione, paga. Quindi ti darò la più confortevole e allo stesso tempo inconcludente delle risposte (dopotutto la domanda non c’era, quindi faccio tutto da me): qualsiasi cosa tu decida di fare sarà la scelta giusta.

Se vuoi chiuderla qui perché ormai sei convinto che non ne valga la pena, è perfettamente comprensibile. Ti risparmierai qualche gastrite e alla lunga troverai un’altra, una che magari ti cerca per telefono invece che con gli sguardi. Ma se vuoi sentirti un povero illuso ancora per un po’, va bene anche quello. Non è facile lasciare andare una persona, soprattutto quando questa apre e chiude arbitrariamente spiragli di speranza. Solo tu puoi sapere dov’è il limite.

Va poi detto che “non voglio perderti” è una frase tra le più sceme che la lingua italiana possa configurare. Cosa significa? Non sei un bottone, non sei un mazzo di chiavi.

Trovate il modo di parlarvi con più concretezza e cercate di verbalizzare cos’è esattamente che osteggia la vostra relazione. A meno che non siate cugini di primo grado o i vostri genitori siano a capo di due casate nemiche, non mi è chiaro cosa vi impedisca di stare insieme.

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