il mito del cinema scomparso

Bellissimo, cattivo e furtivo: la leggenda di Delon non muore

Nella copertina di un disco degli Smiths l’attore compare senza vita, da una scena de Il ribelle di Algeri. Forse navigando verso il sogno eterno anche il suo cuore si è riempito «di luce e di gioia», come cantava la band

Il mio primo incontro con Alain Delon non è stato, sorprendentemente, mediato dal cinema. Anche per questioni anagrafiche, sono nato nel 1990, quando la parabola artistica di Delon si era già consumata se non per due ultimi lampi che ho scoperto più tardi, Nouvelle vague di Jean-Luc Godard e Cento e una notte di Agnès Varda, ho visto per la prima volta il volto dell'attore francese sulla copertina di un disco destinato a segnare la mia adolescenza, The queen is dead degli Smiths. In quella coper

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