Cultura

L’ansia, la nostalgia e l’attesa di un miracolo: contrordine, Sanremo è stato politico

È stato il festival di un’Italia che ha paura di esporsi in un senso o nell’altro, mentre si sprecano abbracci per un gioco idiota e la bellezza punta a un palcoscenico internazionale. Niente migranti di seconda generazione che lanciano slogan di protesta, niente monologhi più o meno ambiziosi e/o noiosi, solo musica e soprattutto musica che parlasse d’amore. Quale amore? La crisi di coppia. Meglio allora ripensare al passato

Martedì, nella serata inaugurale, al Festival di Sanremo è intervenuto Papa Francesco con un messaggio registrato; ha parlato di pace, sul palco lo ascoltavano un Carlo Conti commosso e le due interpreti (l’ebrea Noah e la palestinese-israeliana, di confessione cristiana, Myra Awad) che erano già pronte per cantare insieme Imagine di John Lennon. Quell’Imagine che nel testo dichiara la fine delle Patrie ma anche delle religioni («and no religion too») come presupposto di una vera pace universale

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