Quando parliamo di libri non ci facciamo mai la domanda più importante. Che è: per quali lettori è scritto questo libro? Tutto il sistema di comunicazione e di analisi critica si focalizza infatti sull’autore. Tanto meglio se è una star. C’è un’editoria più consapevole che, per statuto, non può sfuggire alla responsabilità di tale domanda. È l’editoria per ragazzi e per bambini. Che è tutta costruita dal punto di vista del proprio lector in fabula.

Ne parliamo perché a Bologna, nell’ambito di Bologna Children’s Book Fair – la più importante fiera del libro per ragazzi del mondo che quest’anno, dal 6 al 9 marzo, festeggia i suoi sessant’anni – sono stati attribuiti i BolognaRagazzi Award (Braw).

Grazie al prestigio acquisito negli anni e all’attenzione che catalizza da parte della comunità professionale mondiale, i BolognaRagazzi Award non sono solo il più importante riconoscimento editoriale, ma un’opportunità di business unica nel mercato internazionale dello scambio di diritti, oltre che una mappatura che anticipa ed evidenzia i nuovi temi e i filoni editoriali che saranno poi protagonisti in fiera, nei suoi scambi internazionali e, di conseguenza, dentro i libri diffusi in tutto il mondo.

Il premio

Dal 1966, i BolognaRagazzi Award premiano i migliori libri per bambini e ragazzi pubblicati in tutto il mondo nel più recente periodo, secondo tre parametri: la qualità del loro progetto grafico-editoriale, la forza innovativa e l’equilibrio delle proposte, assieme alla loro capacità di entrare in dialogo con i giovani lettori.

Divisi in categorie: fiction, non fiction, opera prima, comics e la categoria speciale dedicata, quest’anno, alla fotografia.

I numeri

Sono stati 2.349 i titoli candidati da 644 editori provenienti da 59 paesi: numeri che confermano anche quest’anno un incremento delle proposte, con l’arrivo, per la prima volta sui tavoli del premio, di libri da Bangladesh, Cipro, Macedonia, Malesia, Porto Rico e Venezuela.

Le giurie

Le giurie, divise per fiction e non fiction, fumetti e fotografia, si sono riunite in sala Borsa a Bologna in una full immersion di due giorni in cui hanno vagliato le proposte e individuato le tendenze di questa edizione. Senza le trame e i veleni consueti dei premi letterari ma con una modalità, una visione e una discussione approfondita analoga a quelle delle mostre del cinema.

Tra i giurati gli italiani Riccardo Falcinelli e Igort assieme a esperti internazionali del settore tra cui Orna Granot, direttrice della biblioteca dell’immagine del museo di Isreale a Gerusalemme, Claudette S. McLinn, fondatrice e direttrice del Center for the Study of Multicultural Children’s Literature, e Bill Kartalopoulos, il curatore della serie Best American Comics, best seller del New York Times, che insegna fumetti alla Parsons e alla School of Visual Arts e ha lavorato come assistente del fumettista premio Pulitzer Art Spiegelman.

Le tendenze

La notte. Il sogno. I fantasmi. Le paure. Il perturbante. Si fanno ora terreno di esplorazione letteraria e visiva. È una notte che si manifesta attraverso storie che danno spazio alle emozioni, anche quelle più ombrose e dolorose: dalla solitudine ai sogni perturbanti, alle amicizie che si rompono.

Altra novità arriva dall’attenzione per la parola.

La parola serve a rinominare il mondo. Come fossimo già oltre la catastrofe, ambientale o pandemica o nucleare. Le parole ci servono a definire. A risemiotizzare il mondo. Allora tra abbecedari, libri di fiction e di non fiction, titoli da ogni paese mettono lingue a confronto, ne raccontano la storia e insegnano a “dare un nome”. Dal lato opposto, i libri senza parole. La crescita esponenziale che negli ultimi anni ha portato a equiparare questi libri ai libri “scritti”, definisce una generale sensibilità visiva, grafica e sinestetica che è la grande novità nelle forme e nei segni. Fino a poco tempo fa difficile da immaginare.

Maestri nel silent book sono gli autori e gli editori coreani. Capaci di cogliere atmosfere peculiari attente alle cose piccole e simboliche. Raccontano infiniti minuscoli, tenori emotivi minimi vicinissimi all’infanzia, raccontano un modo di essere nel mondo. Una riflessione sulla forma. Di una nuotatrice, per esempio, si vedono solo le gambe. Ci sono grandi spazi bianchi, silenzi molto narrativi. Astrazione e metafisica dell’estetica coreana che fa i libri più silenziosi e affascinanti del mondo con una grafica rarefatta che usa pochi segni per dire molto in un’esperienza di lettura emozionante. La cultura coreana sta diventando sempre più importante in occidente. Il successo globale della musica K-pop ha attirato l’attenzione dei giovani di tutto il mondo e ha aperto la strada a un interesse crescente per la cultura coreana in generale, tra musica, film, serie tv, e, ora, libri.

In un altro filone invece c’è forte presenza di colori fluo e una rappresentazione del corpo più libera e non conforme ai canoni tradizionali: un processo di liberazione che testimonia una “verità corporea” nuova, vera e senza filtri. Perché la letteratura per l’infanzia sa essere radicale e provocatoria. Un trend emergente nell’editoria per ragazzi è l’incremento dei libri che rappresentano personaggi e storie di minoranze. Storia delle donne e libri che raffigurano personaggi Lgbt, personaggi di colore e personaggi con disabilità. Inoltre, molti editori stanno anche cercando di ampliare la gamma di storie e culture rappresentate nei libri per bambini, per aiutare i giovani lettori a comprendere e apprezzare la diversità.

Si amplia con visioni nuove anche la non fiction per bambini e ragazzi, arricchendo i propri contenuti scientifici. In questo senso si articola anche il discorso sull’ambiente e la crisi climatica, che si svincola dai modi e dagli approcci della didattica pura per declinarsi nel senso di una più ampia “appartenenza cosmica” dell’infanzia, sempre in relazione con il mondo che la circonda.

Il corpo del bambino non è mai solo, si relaziona all’ambiente, nella parentela tra le cose, con gli animali, con gli alberi.

Nelle proposte della categoria comics, spicca una volontà di ridefinizione del rapporto tra bambini e solitudine, affrontato con uno stile che si fa spesso delicato e minimalista e che, lontano dalle rappresentazioni realistiche, diviene spazio di esplorazione fantastica e intima ricca di mondi possibili.

I premiati

Per la fiction Yael Frankel Todo lo que pasó antes de que llegaras (Tutto quello che è successo prima che tu arrivassi) Limonero, Argentina. È la storia di un bambino racconta al fratellino in arrivo, nella pancia della mamma, tutto quello che è successo prima della sua nascita. Un libro che – disegnato e scritto come fosse disegnato e scritto da un bambino, piccolo narratore impaziente – approfondisce le questioni del tempo, del cambiamento e delle relazioni familiari.

Per la non fiction De Nichols, autore, e Various, illustratore, The art of protest (Come è fatta una rivoluzione), Bonnier Books, Regno Unito. Dalla tipografia psichedelica usata nei manifesti “Make Love Not War” degli anni Sessanta, al pugno solitario alzato, alcune delle più memorabili e suggestive opere d’arte di protesta di tutto il mondo e di tutta la storia. Ponendo l’accento sul design, si guarda ogni opera per capire come il colore, il simbolismo, la tecnica, la tipografia e molto altro ancora giochino un ruolo importante nella comunicazione, e si impara a conoscere alcuni dei movimenti storici più influenti.

Per i comics, rivolti alle diverse età dall’infanzia fino allo young adult, vincono un malinconico fumetto fantasy di fantascienza giapponese; gatti, maiali, capre e polipi cinesi; e un bambino francese che si sveglia una mattina e non riconosce il mondo che lo circonda: è tutto bianco e nero. Nella speranza di ritrovare i colori perduti, il bambino si reca in luoghi familiari: il parco, il cinema, il camioncino della pizza. Lì incontra delle birichine palline colorate: ogni volta che ne trova una, intorno a lui riappaiono nuovi colori.

Insomma, abbiamo sfogliato libri bellissimi, per i piccoli e giovani lettori di tutto il mondo.

La mostra

Anche quest’anno, oltre alla tradizionale vetrina dedicata ai libri vincitori e menzionati, la fiera, dal 6 al 9 marzo, accoglierà la mostra The Braw Amazing Bookshelf: con l’obiettivo di offrire la giusta visibilità ad alcune tra le più belle uscite editoriali di tutto il mondo, una selezione di oltre 100 proposte candidate al premio saranno esposte in un allestimento scenografico a disposizione del pubblico di professionisti, per essere lette e scoperte portando stimoli e opportunità di business.

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