Cultura

Buonanotte di Ernia è l’antidoto alle finzioni della vita mediatica

  • A metà brano mi dileguo in bagno ad asciugarmi la faccia: è la seconda volta che ascolto Buonanotte, e per la seconda volta sto piangendo.
  • Non c’è nulla sulla carta che dovrebbe riguardarmi in questa canzone: sono omosessuale, non ho figli, non ho mai rischiato di averne, non so neanche se mai ne avrò.
  • Con Buonanotte Ernia ci ricorda cosa può fare la scrittura, l’arte, e perché oggi più che mai ne abbiamo bisogno: la prospettiva espressiva e poetica è un antidoto contro la (spesso necessaria) superficialità della politica e dell’attivismo, specie se digitale.

Ora di pranzo, scolo la pasta mentre il mio ragazzo stende il bucato sul soppalco. Gli dico: «Hai sentito la nuova di Ernia?», e aggiungo: «Parla di aborto». Non specifico che è autobiografica. Non la conosce, dice, chiedo ad Alexa di riprodurla. «Alexa», ripeto, «volume dieci», e il monologo in barre di Matteo Professione in arte Ernia, un po’ ninna nanna un po’ taccuino ad alto tasso di impressionismo emotivo, si impossessa del nostro monolocale: «C'era silenzio in auto mentre guidavo per l

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