Cultura

C’è molta più scienza nei fumetti di quella che riuscite a sognare nei vostri manuali

Da Paperino ai Simpson, passando per le monografie dedicate agli scienziati. La grafica animata è diventata negli anni un ottimo strumento di divulgazione in grado di far comprendere e apprendere, con un linguaggio scientifico ma non specialistico, argomenti complessi

  • Fino a qualche decennio fa i fumetti erano un prodotto editoriale riservato a chi faceva fatica a immaginare una descrizione o a seguire un dialogo in un libro.
  • Nell’orgia multimediale contemporanea, che vede la “cultura” dei social media veicolata da messaggetti, chat, selfie e video rudimentali, i fumetti classici sanno ormai di tempi antichi, e assurgono al ruolo di prodotti vintage o di qualità.
  • Grazie a libri come La scienza tra le nuvole di Pier Luigi Gaspa e Giulio Giorello (Cortina, 2007) e La fisica dei supereroi di James Kakalios (Einaudi, 2007),  e al loro successo di pubblico, gli autori e gli editori hanno presto compreso che i fumetti avevano lettori interessati alla scienza, e hanno dunque presto pensato di cucinargliene alcuni appositamente.

Pochi sanno che Google si chiama così perché i suoi fondatori volevano chiamarlo Googol, ma sbagliarono a scriverlo. A sua volta Googol, il grande numero pari a 10 alla 100, si chiama così perché un bambino lo chiamò una volta Google, che era il personaggio di un fumetto degli anni ’30, ma sbagliò a scriverlo. Grazie a questo doppio errore, oggi persino il motore di ricerca più famoso del mondo porta il nome di un eroe dei fumetti. Fino a qualche decennio fa, però, i fumetti erano un prod

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