- Editore, scrittore, ruminatore di storie, risvoltista di copertina e gemello di Adelphi. Vale per lui quel che si diceva di Cristina Campo: «Una storia della sua vita dovrebbe essere prima di tutto una storia delle sue letture».
- Calasso è l’ultimo di una stirpe magica di editori protagonisti, secondo la definizione dello storico Gian Carlo Ferretti. Quella che ha reso l’editoria del Novecento un’editoria fatta di nomi e, soprattutto, cognomi.
- Possiamo considerare Calasso come l’ultimo discendente di un’immaginaria aristocrazia intellettuale, che leggeva i libri in ogni lingua, conosceva direttamente i migliori scrittori del secolo, viaggiava il mondo per parlare dei libri da fare e da non fare.
Si diceva di Cristina Campo: «Una storia della sua vita dovrebbe essere prima di tutto una storia delle sue letture». A poche altre persone questa frase può aderire meglio che a Roberto Calasso, storico presidente di Adelphi, che il 30 maggio compie ottant’anni. Calasso è l’ultimo di una stirpe magica di editori protagonisti, secondo la definizione dello storico Gian Carlo Ferretti. Quella che ha reso l’editoria del Novecento un’editoria fatta di nomi e, soprattutto, cognomi: Mondadori, Einaudi



