Il dolore messo ai margini

Anche i carcerati dovrebbero avere il diritto all’elaborazione del lutto

  • Siamo abituati a percepirci come amministratori generali del nostro dolore. Tra le situazioni che prevedono di dover prendere una decisione, quella di partecipare o meno a un rito funebre è questione molto soggettiva
  • Ma per le persone carcerate spesso questa non è una scelta: poter andare o no al funerale di una persona cara dipende da molti fattori 
  • A chi sta in carcere viene inoltre tolta la possibilità di vivere il lutto anticipatorio, il periodo della malattia in cui si inizia a elaborare la perdita di un proprio caro

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