i testi medievali messi in musica nel novecento

Il codice, il musicista e poi la fortuna: la strana storia dei Carmina Burana

Scenografia di Helmut Jürgens per una rappresentazione della Carmina Burana a Monaco di Baviera, Germania, nel 1959 (immagine Wikimedia)
Scenografia di Helmut Jürgens per una rappresentazione della Carmina Burana a Monaco di Baviera, Germania, nel 1959 (immagine Wikimedia)

Sono divenuti la musica medievale più nota al grande pubblico, che da quasi novant’anni si affolla per ascoltarli. Ma, in realtà «non v’è nulla di medievale» nella musica della cantata scenica composta da Carl Orff a partire dalla raccolta di poesie del XII secolo 

Primo vero canzoniere, i Carmina Burana sono divenuti la musica medievale più nota al grande pubblico, che da quasi novant’anni si affolla per ascoltarli, spesso in scenari suggestivi come, nei prossimi giorni di agosto, le Terme di Caracalla e l’Arena di Verona. Grazie alla grandiosa opera di Carl Orff, eseguita per la prima volta a Francoforte l’8 giugno 1937 sotto l’occhio censorio e preoccupato dei funzionari del Reich. Il rapporto della cantata con il medioevo è però problematico. Anzi, in

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