Cultura

Castel Giorgio e i pionieri del football americano

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Marcello Loprencipe ha trasferito un pezzo d’America in un paesino della provincia di Terni, che negli anni Ottanta è diventata la capitale italiana del football. Sul campo si affrontavano amici, rugbisti confusi e anche avversari politici. Storia di un’avventura impossibile, fra basi militari americane, poliziotti agitati e il genio entusiasta di Bruno Beneck 

  • Via di Montiolo 1, Castel Giorgio (TR), Stadio Vince Lombardi. Un paesino di duemila abitanti che diventa in pochi mesi sede del primo campionato italiano di football americano e capitale europea di un nuovo sport, quasi sconosciuto.

  • In seguito alle mie insistenze, un giorno il marine Castro ci porta a visitare la base militare. Finalmente posso entrare in quel luogo inaccessibile e agognato: c’è perfino un campo da football americano. Osservo incantato alcuni ragazzi della base giocare con magliette numerate fino al 99.

  • In un quarto d’ora Beneck dà il via al movimento del football in Italia. 

Ci sono luoghi frequentati da un’umanità eterogenea e variegata, individui che – per stile di vita e ruolo sociale – normalmente condividerebbero, al massimo, il rosso di un semaforo. Posti in cui vige una inquietante, quasi mistica, extraterritorialità. Zona Franca si propone di raccontare la geografia di questi luoghi e la storia delle persone che li hanno frequentati. Novembre 1979, Roma. Citofono. Martedì, 13 e 30. Neanche rispondo. Prendo il borsone, saluto i miei ed esco di casa. Scale.

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