Lui aveva il cognome che sembrava la vecchia parola di uno strumento cherokee, adatto per fare la guerra. Non ero io inadeguata ma lui. E non sono mai stata così nera come la protagonista del libro che gli ho ispirato
Era uno che andava a cercare e a rompere dei vincoli, già presagivo il futuro in cui mi avrebbe abbracciata a letto alle quattro del mattino con il sacco di infelicità umida che si portava dentro al petto.
Già sapevo che ci si lascia così, non con odio, non con amore, ma con una spiritata stanchezza. Jack Kerouac era una camera a gas di buone intenzioni, sia benedetta Lowell, sia benedetta pure la ragazza che ero quel giorno.
Un giorno avrei scoperto che si vergognava un po’ che fossi nera, eppure quella prima sera siamo rimasti a chiacchierare e invece di sentirmi inadeguata, ho pensato a quanto fosse inadeguato lui.