Cultura

Il cinema in esilio di Rasoulof: «I giovani cambieranno l’Iran»

Perseguitato dai mullah, vive e lavora in Germania, paese che ha selezionato per gli Oscar il suo Il seme del fico sacro, dal 20 febbraio nei cinema. «La Repubblica islamica rappresenta solo la minoranza della popolazione. L’Iran mi manca, ma la mia priorità era continuare a raccontare storie senza chiudermi in uno status di vittima. La passione è nata con L’enigma di Kaspar Hauser di Werner Herzog. Era difficile vedere film stranieri, scambiavamo VHS nascondendoli nelle mutande»

Il cinema può ancora essere un atto di resistenza contro gli autoritarismi, ne sa qualcosa Mohammad Rasoulof in esilio da quasi un anno in Germania dopo essere stato perseguitato per anni dal regime dei mullah. Condannato a maggio scorso a 8 anni di prigione per violazione alla sicurezza nazionale, il regista è dovuto fuggire a piedi tra le montagne dal suo amato Iran. Mesi prima aveva girato in totale clandestinità Il seme del fico sacro (Premio della giuria all’ultimo Festival di Cannes) un im

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