“Il buco”, il film di Michelangelo Frammartino

Per salvare il pianeta impariamo l’arte della contemplazione

11/09/2021 Venezia, 78 Mostra Internazionale d' Arte Cinematografica, photocall dei premiati. Nella foto Michelangelo Frammartino, premio speciale della Giuria
11/09/2021 Venezia, 78 Mostra Internazionale d' Arte Cinematografica, photocall dei premiati. Nella foto Michelangelo Frammartino, premio speciale della Giuria
  • Alla Mostra del Cinema ho visto il film di Frammartino, Il buco. Ricostruisce una spedizione di speleologi negli anni Sessanta in una delle grotte più profonde della Calabria.
  • Un po’ di spettatori sono rimasti delusi. Sentendo i loro commenti, ero incredulo che non riconoscessero la grandezza di questo film. Come mai? È una storia a bassa intensità narrativa, se la si giudica con le aspettative che abbiamo di solito entrando al cinema.
  • Il problema delle arti narrative, sia nel cinema che nei romanzi, è proprio questo: sono inconsapevolmente ideologiche. Contengono due presupposti intransigenti: che sia necessario avere un protagonista; e che questo protagonista passi attraverso una svolta sorprendente.

«Michelangelo Frammartino, che cosa pensa che la giuria della Mostra del Cinema di Venezia abbia amato del suo film assegnandogli il premio speciale?»  «Spero sia il fatto che il protagonista di Il buco è il pianeta: il pianeta e il paesaggio. Quindi nel mio film non c’è un piccolo protagonista umano, per quanto meraviglioso, ma c’è il pianeta nella sua grandezza». Questo frammento di intervista, che ho intercettato in coda a un giornale radio Rai, coglie un punto cruciale delle arti narra

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