- Alla Mostra del Cinema ho visto il film di Frammartino, Il buco. Ricostruisce una spedizione di speleologi negli anni Sessanta in una delle grotte più profonde della Calabria.
- Un po’ di spettatori sono rimasti delusi. Sentendo i loro commenti, ero incredulo che non riconoscessero la grandezza di questo film. Come mai? È una storia a bassa intensità narrativa, se la si giudica con le aspettative che abbiamo di solito entrando al cinema.
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Il problema delle arti narrative, sia nel cinema che nei romanzi, è proprio questo: sono inconsapevolmente ideologiche. Contengono due presupposti intransigenti: che sia necessario avere un protagonista; e che questo protagonista passi attraverso una svolta sorprendente.
Per salvare il pianeta impariamo l’arte della contemplazione
01 ottobre 2021 • 19:45Aggiornato, 02 ottobre 2021 • 09:05