«Mio padre mi disse: “Ti do questa piccola automobile, una Topolino, un biglietto da visita con il tuo nome e il tuo titolo sopra: Michele Ferrero, venditore esclusivo per la città di Asti (l’ho guardato e mi sono detto, sono io, eh!) e trenta chili di Pasta Gianduja”. Così sono partito da Alba per Asti pieno di speranza di fare.

Finalmente sono arrivato da una signora che sicuramente era una mamma, e a vedere questo povero figlioletto che veniva avanti… Le ho detto: “Guardi, ad Alba abbiamo fatto un prodotto molto buono che la Langa ha consumato molto e quindi se posso le lascio questo in prova e nel pomeriggio passo di nuovo, se lei me lo consente…”».

Giovane, timido e imbranato, Michele Ferrero va a mangiare i suoi due panini, beve l’acqua della fontana, torna in negozio con il cuore in gola, la signora prima gli fa uno scherzo — «il suo prodotto si è squagliato», — poi gli dice la verità: il profumo di nocciole aveva indotto le signore di Asti a comprarlo tutto, a fette. «Quindi, bel fanciot, voglio fare un ordine di acquisto di dieci chili di roba». Michele può così tornare a casa felice, con l’ordine, e annunciare: «Abbiamo vinto, papà!». La Ferrero era stata fondata. Che mondo sarebbe senza Nutella?

Primo in classifica

E il libro che racconta per la prima volta la biografia e le intuizioni geniali dell’uomo visionario che ha inventato la Nutella (ma anche il Mon Chéri, il Kinder Cioccolato, le Tic Tac, i Kinder Sorpresa e il Ferrero Rocher), nato a Dogliani nel 1925 e morto nel 2015, Michele Ferrero, scritta da Salvatore Giannella per Salani, è primo pure in classifica.

Un altro miracolo della Nutella. È la crema spalmabile più venduta al mondo, con una produzione di 365.000 tonnellate l’anno. Il 20 aprile 1964, dallo stabilimento Ferrero di Alba, entrò in commercio il primo vasetto.

Celebrata e omaggiata in canzoni, libri e film la crema riscosse tanto successo da divenire un’icona del made in Italy, influenzare l’immaginario di massa, diventare un vero e proprio fenomeno culturale e di costume. Mentre a Londra spopolava lo Swinging London e la guerra in Vietnam entrava nel vivo, nell’Italia del miracolo economico Ferrero lanciò sul mercato un prodotto commerciale che rivoluzionò i gusti, le aspettative e anche la felicità degli italiani.

Uscita dallo stabilimento piemontese il 20 aprile 1964, la Nutella conquistò ben presto i gusti di milioni di persone tanto da diventare la crema spalmabile cui è dedicata una giornata mondiale: il World Nutella Day celebrato il 5 febbraio.

Nanni Moretti nei panni di Michele Apicella per domare l’ansia spalma nutella da un pantagruelico barattolo alto un metro nel film Bianca del 1984. Poi Giorgio Gaber nella canzone manifesto, del 1994, Destra-Sinistra «Se la cioccolata svizzera è di destra, la Nutella è ancora di sinistra». Ma anche Ivan Graziani con La nutella di tua sorella trovò ispirazione dalla crema, consigliando i metodi su come abbinarla, inserendo anche una serie di divertenti doppi sensi a sfondo sessuale legati al legame tra il cibo e l’erotismo. Fino ai prima anni Novanta quando io stesso, da direttore di Comix, pubblicai Nutella Nutellae di Riccardo Cassini, un ragazzo destinato a diventare il più bravo autore dei testi dei comici e varietà italiani. Liber a mille lire che vendette un milione di copie, secondo solo alla Lettera sulla felicità di Epicuro.

Considerato la bibbia dei nutellomani, ovvero dei mangiatori compulsivi di Nutella. Con un linguaggio tra il maccheronico e il burlesco, Cassini rese protagonista la crema di rielaborazioni caricaturali e parodistiche di grandi classici, da Pinocchio a Don Chisciotte, passando per il De Bello Gallico e la Bibbia.

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