Leggendo quanti e quali libri interroghiamo il tempo che stiamo vivendo? Prima e dopo la pandemia (con il virus che continua a farci ammalare e a mietere morti) e, ora, durante la guerra in Ucraina?

Il segno del mercato del libro nei primi tre mesi del 2022 è negativo. Secondo i dati dell’Associazione italiana editori (Aie) la flessione del 3,7 per cento a valore e del 2,3 a numero di copie, rispetto allo stesso periodo del 2021, ancora non erode il terreno guadagnato rispetto all’ultimo anno “normale” prima della pandemia e cioè il 2019.

«Un’analisi più dettagliata — annuncia Ricardo Franco Levi, presidente di Aie — con i dati relativi a quattro mesi, sarà presentata a maggio al Salone di Torino. Ma indubbiamente c’è un calo rispetto all’anno precedente. Certo, il 2021 è stato particolarmente favorevole per le vendite, quindi un assestamento era previsto. Se guardiamo al 2019, i dati continuano a essere positivi, non lontani dal più 20 per cento». E poi, con le riaperture dopo i lockdown, il libro di nuovo subisce la concorrenza delle altre forme di intrattenimento culturale. Come è normale, la gente ha voglia di uscire, di ritrovarsi e di partecipare a eventi on-life. Le presentazioni sono molto affollate, dopo tanto streaming.

Ma con la guerra e gli editori temono le prospettive e il forte aumento dei costi delle materie prime. A partire dalla carta. Per cui l’idea è riproporre, dopo qualche anno di assenza, il credito d’imposta per la carta anche per i libri e non solo per i giornali.

L’aumento di tutti gli elementi del costo industriale, dell’energia e della logistica impatta sui bilanci delle case editrici. E di contro la gente ha meno soldi in tasca. Con l’aumento delle bollette, e di tutto il resto, la scelta di indirizzare parte della propria capacità di spesa sul libro cala.

E allora quali libri scegliamo secondo la classifica? Soprattutto Rancore, Einaudi Stile Libero, il nuovo romanzo indiziario di investigazione giudiziaria ed esistenziale di Gianrico Carofiglio. Che serializza Penelope Spada, una ex magistrata come lui, e comanda la classifica davanti al Fabbricante di lacrime di Erin Doom, Magazzini Salani, fenomeno editoriale alimentato dal passaparola delle booktoker.

Capolavoro del Novecento

Ma la vera sorpresa è il terzo posto di Stalingrado di Vasilij Grossman, finalmente tradotto da Claudia Zonghetti per Adelphi. Uno dei più grandi romanzi del Novecento, di cui ha ampiamente scritto Claudio Piersanti su Domani. Il 29 aprile 1942, a Salisburgo, nel loro ennesimo incontro Hitler e Mussolini lo hanno stabilito: il colpo da infliggere alla Russia dev’essere «immane, tremendo e definitivo». Così inizia questo romanzo sconfinato, dove si respira l’aria delle grandi epopee. Un fiume di oltre 800 pagine memorabili che investirà anche i lettori. E se Grossman è stato definito «il Tolstoj dell’Unione Sovietica», ora possiamo finalmente aggiungere che Stalingrado, insieme a Vita e destino, è il suo Guerra e pace.

Suicidio occidentale

Primo nella saggistica è Suicidio occidentale, il pamphlet molto radicale e controcorrente di Federico Rampini, Mondadori Strade Blu. Analisi del declino dell’occidente e del disarmo culturale che ha portato a quello politico e strategico.

Per Rampini nelle università americane domina una censura feroce contro chi non aderisce al pensiero politically correct. I giovani schiavizzati dai social sono manipolati dai miliardari del capitalismo digitale. L’establishment radical chic si purifica con la catarsi del politicamente corretto. La questione sociale viene cancellata.

Non ci sono più ingiustizie di massa nell’accesso alla ricchezza. C’è solo «un pianeta da salvare», e un mosaico di identità etniche o sessuali da eccitare perché rivendichino risarcimenti. In America questo è il vangelo delle multinazionali, a Hollywood e tra le celebrity milionarie dello sport. In Europa il conformismo ha il volto seducente di Greta Thunberg e Carola Rackete.

Ancora Claudia Zonghetti traduce il premonitore La Russia di Putin di Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa a Mosca nel 2006, primo nei tascabili.

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