Se Dan Brown decifra i misteri del cosmo, Benedetta Rossi quelli del frigorifero

Non succede molto nella classifica dei libri di questa settimana. Dan Brown l’americano più venduto d’Italia, a dispetto dei dazi di Trump, continua a regnare incontrastato al primo posto con L’ultimo segreto per Rizzoli: per settecento pagine di adrenalina e allegorie, Robert Langdon corre ancora, decifrando messaggi che nessuno ha mai scritto, per lo più corre per Praga. Si spara, si decifra, si scassinano serrature, si scoprono passaggi segreti, si spiega tutto, anche l’inesplicabile. Brown scrive per chi vuole leggere senza fermarsi a leggere: un’esperienza simile al tapis roulant, ma per la mente. E solo Dan Brown lo sa fare. La trama iperattiva si basa su una prosa iperventilata. Ma un’avventura di Dan Brown si nutre anche di un certo tipo di carburante intellettuale. Dato che Langdon è professore, e professore di simbologia ad Harvard, le sue avventure sono punteggiate, o potremmo dire imbottite, da brevi lezioni su moltissimi argomenti di storia, scienza, filosofia e mercato immobiliare, e quello editoriale: «La più grande casa editrice al mondo, Penguin Random House, pubblica circa 20.000 libri all’anno e genera oltre 5 miliardi di dollari di fatturato lordo annuo». La città più gotica d’Albione: così Whitby ha ispirato Bram Stoker Qui non si spara, si spadella Al secondo posto, a portare sollievo alla pressione arteriosa dei lettori, Benedetta Rossi con La mia cucina per tutti (Electa Mondadori). Atmosfera e profumi già natalizi. Se Brown decifra i misteri del cosmo, lei quelli del frigorifero. Benedetta è la nostra santa patrona dell’umiltà elettrodomestica: insegna a impiattare la felicità con due ingredienti e un sorriso, mentre fuori nevica l’inflazione. La sua cucina è l’antitesi del thriller americano: qui non si scassinano serrature, si aprono credenze. Non si spara, si spadella. E ogni ricetta è una parabola domestica sulla grazia del sugo ben legato. Benedetta ha milioni di seguaci, come una setta benevola, e il suo vangelo è semplice: la felicità si misura in cucchiai, non in plot twist. Vera autorità morale della nazione, detta le regole della convivenza civile – una cucchiaiata alla volta. Le sue ricette raccolgono milioni di fedeli e il suo vangelo è sintetico: la felicità si impasta in casa. Niente gastrosofismi, nessuna schiuma di mortadella alla Bottura o sughi della nonna di nostalgia: solo una religione della semplicità che ha conquistato il pubblico come un elettrodomestico infallibile. Benedetta non insegna solo a cucinare: insegna a perdonarsi per aver comprato la pasta sfoglia già pronta. Non si limita a elencare dosi e tempi di cottura, ma dispensa la saggezza minuta delle nostre nonne digitali: come rimediare a un risotto disperato, come far sembrare “fatto a mano” ciò che non lo è mai stato. Ogni ricetta è un piccolo trattato di antropologia domestica: il glutine, il lattosio e le uova diventano categorie morali, non ingredienti. Nelle ultime pagine, poi, Benedetta si supera: un compendio di “ricette base” che pare scritto per chi ha paura del gas. Ma dietro ogni piatto c’è la sua filosofia concreta e disarmante: cucinare non serve a sfamarsi, ma a difendersi dal caos del mondo. E così, mentre gli chef televisivi inseguono stelle e spume, Benedetta ci ricorda che la vera rivoluzione comincia dalla tovaglia a quadretti. Ken Follett racconta uno dei più grandi misteri della nostra epoca: Stonehenge Indiana Jones ha letto troppo Popper? Altra new entry, al decimo posto, per Glenn Cooper, ex archeologo, medico, industriale, ora romanziere di successo – una carriera così articolata da far sembrare Leonardo da Vinci un part-time. Nel suo Le chiavi del cosmo (Nord), un archeologo trova sotto la Cappadocia un marchingegno che svela il destino dell’umanità: un oggetto che racchiude passato, presente e futuro, cioè esattamente quello che un editor taglierebbe alla seconda bozza. In un cunicolo mai esplorato della Cappadocia tra la polvere giace infatti un congegno di bronzo, sul quale è incisa una mappa del mondo in cui compaiono tutti i continenti e gli oceani, anche quelli allora sconosciuti. Per risolvere quell’enigma, David dovrà abbandonare tutte le sue certezze e intraprendere un viaggio che lo porterà dalla Turchia alla Grecia, dall’Inghilterra alla Germania, seguendo gli indizi lasciati dalle persone che nei secoli hanno custodito quel segreto. È come se Indiana Jones avesse letto troppo Popper. Cooper scrive come chi ha letto tutto Umberto Eco ma ha deciso che mancavano gli inseguimenti. Il suo protagonista scopre che forse la storia è già scritta: un sospetto che noi abbiamo ogni volta che leggiamo la classifica dei libri.