Dan Brown e l’arte francescana della resilienza editoriale

Il Cantico di frate Sole è una perla della letteratura mistica universalmente conosciuta — probabilmente più citata che letta. Ma intanto il mercato del libro, che non è una maestosa cattedrale gotica ma somiglia più a una piccola basilica romanica in perenne restauro, ha finalmente vissuto un’estate positiva. Dopo mesi di vendite stanche come un’estate senza gelati, luglio e agosto hanno registrato rispettivamente un +4,7 per cento e un +4,2 per cento a valore. Risultato: 61,2 milioni di copie vendute nei primi otto mesi del 2025, pari a 890 milioni di euro. Certo, a volume siamo a –3 per cento, ma si sa che il lettore italiano non è un francescano: rinuncia al pane, ma non al libro rilegato a 27 euro con la fascetta rossa “best seller”. La fiction torna a galleggiare a –0,4 per cento, la non fiction si è rimessa in cammino dal cupo –9,6 per cento al meno cupo –6 per cento, e solo i Bambini/Ragazzi (+3,9 per cento) danno segni di vitalità, confermando che il futuro legge più dei padri, i quali preferiscono indignarsi su Facebook piuttosto che aprire un romanzo. Dan Brown a Milano La classifica vede trionfare L’ultimo segreto di Dan Brown: quasi centomila copie del suo thrillerone da 800 pagine in due settimane, come se i lettori italiani stessero aspettando lui per rianimare il Pil. A presentarlo Brown stesso sarà a Milano la sera del 4 ottobre al teatro Carcano con il suo editore Massimo Turchetta, capo di Rizzoli. Nel frattempo Ken Follett, che ormai scrive romanzi lunghi come l’autostrada, esce da Mondadori con Il cerchio dei giorni, romanzone epico sulla costruzione di Stonehenge: 27 euro per 700 pagine di massi druidici. Due libri che insieme fanno 1500 pagine di intrattenimento per le piogge d’autunno. Ken Follett racconta uno dei più grandi misteri della nostra epoca: Stonehenge Derby francescano E poi new entry il derby francescano, che non poteva mancare: Aldo Cazzullo (HarperCollins) vs Alessandro Barbero (Laterza). Francesco uno, Francesco due. Il primo italiano e il santo. Giornalista narratore vs storico narratore. I più amati dagli italiani. Vince il primo round Cazzullo, al secondo posto, inseguito da Barbero al terzo. Con Mondadori che cala il vescovo di Assisi, il teologo monsignor Domenico Sorrentino, che spiega il Cantico di frate Sole come fosse un manuale di resilienza spirituale. Tutto questo perché nel 2026 ricorre l’ottavo centenario della morte di san Francesco. Gli editori si sono già convertiti: non al Vangelo, ma al marketing agiografico. Eppure, da quell’uomo fragile e contraddittorio, rimane la prima poesia italiana, ci ricorda Cazzullo: Il Cantico delle Creature. Il primo testo che ci ricorda chi siamo, o almeno chi avremmo voluto essere, prima che Internet Amazon e l’Ia ci trasformassero in altro. Il vero colpo di scena? Scoprire che le biografie antiche di Francesco furono distrutte per ordine dell’Ordine stesso, e sostituite con una Legenda maior ufficiale scritta da San Bonaventura, il generale dell’Ordine. Un’operazione editoriale che oggi chiameremmo “controllo delle fonti” o, più sinceramente, censura preventiva. Se san Bonaventura fosse vivo, lavorerebbe all’ufficio stampa della Cei. I codici contenenti le vite del santo scritte da chi lo aveva conosciuto furono fatti sparire dalle biblioteche. Solo dopo secoli hanno cominciato a riemergere dall’oblio, rivelandoci un Francesco diverso. Non il santo sempre lieto che parlava agli uccellini, raffigurato negli affreschi di Giotto ad Assisi, il santo che ammansiva i lupi, precursore dell’ecologismo moderno, che discuteva amichevolmente con i musulmani, precursore del pacifismo e dell’ecumenismo. E dunque? Chi è stato davvero quest’uomo straordinario? Il primo italiano, secondo Aldo Cazzullo, infaticabile narratore della nostra identità. «Di uomini così, ne nasce uno ogni mille anni. Duemila anni fa abbiamo avuto Gesù. Nel millennio precedente avevamo avuto Buddha. Nel millennio successivo abbiamo avuto san Francesco. Vedremo cosa ci attende ora, in questo millennio appena cominciato. Che, se non daremo retta a san Francesco, per l’umanità potrebbe essere l’ultimo». Raccontare la trama della Bibbia? Serve lo sguardo di un bravo cronista La fatica e la musica In classifica entrano anche Mario Calabresi con Alzarsi all’alba (Strade blu Mondadori) e Alessandro Baricco con Breve storia eretica della Musica Classica (Feltrinelli). Segno che, tra santi, thriller e dolmen, c’è ancora spazio per chi tenta di spiegare perché ci ostiniamo a leggere.