Cultura

Coltivare il tempo della rivolta per non soccombere al potere

 

  • Donatella Di Cesare scrive a Paolo D’Angelo, che su Domani aveva criticato il suo recente “Il tempo della rivolta”, nel quale – secondo il filosofo – «tesse l’elogio di tutte le rivolte, senza differenziarle tra loro e senza dare indicazioni sul mondo che dovrebbe scaturirne».
  • L’ accusa di stalinismo è un modo per evitare di approfondire i problemi del nostro tempo. Come si fa a non criticare la democrazia liberale e le disuguaglianze che ha prodotto? Io continuo a lottare per un altro mondo.
  • Ho scritto centinaia di pagine su questo tema delicato e insieme emblematico. Ricordo soltanto il mio libro Heidegger e gli ebrei. I Quaderni neri del 2014. Trovo grossolano e, in fondo, comodo parlare di «folclore strapaesano». Si liquida così la faccenda, senza minimamente approfondirla. 

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