Cultura

Cosa ne sanno a Rozzano del Premio Strega?

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I finalisti dell'edizione 2020 del Premio Strega.

Jonathan Bazzi ha portato in finale il suo romanzo Febbre. Era "l’outsider di quest’anno. Quello che non doveva esserci. Il frocio sieropositivo che scrive come un analfabeta". Ecco come è andata.

  • «Che cosa enorme il Premio Strega col primo libro, che cosa enorme, me lo ripeto in testa perché non riesco a sentirlo, non ci credo, non sento niente. Quando viene annunciata la dozzina (marzo), e poi la sestina (giugno), dalla mia famiglia nessuno mi chiama, mi scrive»
  • «In finale, cinque uomini e una donna, mentre io scompaio, sempre più piccolo, in mezzo ai discorsi maestosi di Ferrari, Carofiglio, Veronesi e Mencarelli. Simposi, seminari itineranti. Sul pulmino, in mezzo ai templi di Paestum, in riva al mare. Maschi che parlano tra maschi. Storia, letteratura, editoria. I grandi, i più grandi, e io zitto, tutto il tempo zitto»
  • «Per la finale a Roma mi gioco tutto. Sul conto mi sono rimasti mille euro, trecento per trucco e nail artist»

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