- Il linguaggio m’è sempre garbato parecchio. Materno. Primordiale. Salvifico. Divino nel suo esser imago dello straordinario patchwork che con bocca, arti e ogni cosa ci si cuce ormai da quasi 500.000 anni.
- C’è chi ritiene che il linguaggio preceda lo sviluppo degli organi preposti all’attività fonatoria, chi, invece, pensa sia conseguente e, anzi, abbia determinato il divenire di essa.
- Il core di questo mio romanzo trova il suo tamburellare nel linguaggio. Storie da raccontare, storie da ascoltare, storie da leggere. Novellare significa vivere. Il linguaggio è questa roba qui: toccare, riconoscere, comprendere, esistere.
Il muscolo rosso della vita è il linguaggio. I più raffinati, subito, voleranno con la mente, son certa, al titolo della canzone – sulla cui copertina occhieggiava il simbolo del Partito Radicale – che nel 1987 cantava un’eletta Ilona, sussurrandoci l’infinito. Tutti gli altri, ortodossi, invece, inizieranno a borbottare uno sull’altro del Cratilo di Platone, d’Aristotele, d’Epicuro, del buon Sant’Agostino, finendo, seppur in bellezza, per farsi Eco. Il linguaggio m’è sempre garbato parecchio. È



