«Il rock non muore mai», così Damiano, il cantante dei Måneskin ha salutato la vittoria del gruppo romano agli Eurovision Song Contest, la prima italiana al festival della canzone internazionale dal 1990, 31 anni fa. Favoriti lo erano dalla vittoria a Sanremo, ma il gradino più alto del podio per lui e i compagni di band, Ethan, Thomas e Victoria, con la canzone “Zitti e buoni” è arrivato grazie al voto del pubblico. Secondo i maligni anche grazie al supporto dell’influencer italiana Chiara Ferragni, che al momento dell’apertura del televoto ha chiesto di supportare la band italiana, bissando il messaggio del Festival italiano, che quella volta era però in favore del marito Fedez, arrivato secondo insieme a Francesca Michielin.

Dal pop al rock

Le giurie di qualità dei paesi in gara infatti avevano messo in pole il cantante svizzero Gjon’s Tears, che si è esibito con “Tout l’Univers”, e la francese Barbara Pravi, con la canzone “Voilà”. Casualmente entrambi nella medesima lingua, un pop definito nel corso della serata raffinato che li aveva resi graditi a praticamente tutti gli altri 25 paesi (per regolamento non si può votare il proprio).

I Måneskin invece, che hanno cantato in lingua italiana, hanno portato un pezzo rock. Agli antipodi dall’ultimo brano italiano che ha vinto gli Eurovision nel 1990: Insieme, di Toto Cutugno.

Che qualcosa sia cambiato, lo ha segnalato per primo Manuel Agnelli, cantante degli Afterhours, tra gli scopritori della band. Il gruppo ha raggiunto la celebrità grazie al talent show X-Factor, e Agnelli, giudice e loro tutor nel corso dell’edizione che li ha visti trionfare nel 2017, gli ha dimostrato il suo affetto ma ha anche apprezzato il significato che questa vittoria potrebbe avere: «Per me, oltre alla gioia e all orgoglio, c’è anche la sensazione che siate finalmente arrivati a vendicarci della “pizza e mandolino” alla quale ci hanno relegato per anni. Avete aperto un universo per la musica italiana. La cosa più importante infatti è questa.
Siete capaci di essere voi stessi e quindi eccezionali in qualsiasi contesto. Anche il più difficile, anche il più trash. È una qualità che hanno solo le superstars. Vi voglio bene».

La differenza si coglie passando in rassegna i cantanti che hanno trionfato nelle precedenti edizioni e anche quelli messi in luce le sole altre due volte in cui la kermesse è stata ospitata in Italia. Infatti il paese che vince si aggiudica il festival per l’anno successivo. Prima di Cutugno, la prima vincitrice italiana è stata Gigliola Cinquetti nel 1964 con “Non ho l’età”. Nel 1965 l’Eurovision si svolse a Napoli, e per l’Italia partecipò Bobby Solo, con “Se piangi se ridi”. Dopo Cutugno, nel 1991 si tenne l’edizione romana a cui prese parte Peppino Di Capri, che cantò in napoletano la sua “Comme è doce 'o mare”.

Rock senza droga

«Sensuali, eleganti e moderni», ha detto Cristiano Malgioglio, speaker della serata per la diretta Rai. I rocker di nuova generazione a loro modo segnano una svolta, in un certo senso però anche rispetto all’immagine artistica precedente del genere, riassunta nella celebre espressione “sesso, droga e rock’n roll”. Tra le polemiche dello show infatti è finita anche una ripresa che, secondo alcuni giornalisti, avrebbe lasciato intendere che Damiano si sia messo a sniffare cocaina nel corso della diretta. Lui si è affrettato a smentire: «Non era cocaina. Non uso droghe». Il batterista Ethan, ha spiegato, aveva rotto un bicchiere di vetro, e l’incidente che lo ha portato a chinarsi sul tavolo, sarebbe stato travisato. Concetto ribadito in una storia su Instagram: «Siamo davvero sconvolti da quello che alcuni stanno insinuando su Damiano e l'uso di droghe.

Siamo davvero contro la droga e non abbiamo mai fatto uso di cocaina. Siamo pronti ad essere testati, perché non abbiamo nulla da nascondere. Siamo qui per suonare la nostra musica e siamo felici per la vittoria dell'Eurovision e vogliamo ringraziare tutti per il supporto. Rock'n Roll never dies. We love you».

Un rock da bravi ragazzi, come ha messo in luce il comico Lundini, che qualche settimana fa durante il suo programma su Rai2 gli ha ironicamente offerto di spaccare le chitarre, ma loro si sono rifiutati.

Prossima tappa Torino?

E così oggi a benedire il loro trionfo anche gli istituzionalissimi tweet dei politici, arrivati persino da Palazzo Chigi.

Per la prossima edizione sono già partite le candidature, per prima Torino: «La Head of Delegation Simona Martorelli annuncia che verrà aperto un bando per ospitare l'evento nel 2022. Tutte le città potranno mandare la loro candidatura» ha retwittato la sindaca Chiara Appendino, e ha aggiunto: «Congratulazioni Måneskin! Noi, in attesa del bando iniziamo sin da oggi a lavorare sulla candidatura di Torino!».

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