- Un Dante che enuncia i princìpi fondativi del pensiero di destra (e quali sono, di fatto?) è davvero un’invenzione da ogni punto di vista, storico, culturale, ideologico che sia.
- Si può discutere nel merito, perché ogni opinione posta correttamente è degna di essere valutata: e così sarebbe facile dimostrare che quella oggi discussa è un’opinione inesatta e forzata.
- Non si deve mai accettare che il ruolo proprio delle grandi opere artistiche, quello di formare a livello intellettuale chi le interpreta con discrezione e competenza, sia ridotto invece al farsi banditrici di ideologie che si sono sviluppate su altre basi e con altre prospettive.
Partiamo da una constatazione. Il “Gruppo Dante” dell’Associazione degli Italianisti è stato attivo, soprattutto durante le celebrazioni del settimo centenario della morte del poeta (2021), per organizzare incontri di carattere internazionale, rivolti al mondo della scuola e dell’università, ma seguiti anche da moltissimi appassionati. Sono intervenuti decine di scrittori, italiani e stranieri, dal premio Nobel Wole Soyinka alla statunitense Marilynne Robinson, da Nicola Lagioia a Walter Si



