l’Intervista

David Diop e la favola sulla migrazione: «La speranza si nutre di sogni»

Si chiama proprio Sogno la protagonista del nuovo racconto dello scrittore, Premio Strega europeo 2019. Il suo viaggio viene raccontato usando il registro narrativo: «Permette di risvegliare l’intelligenza del cuore»

«C’era una volta Sogno, una ragazza bellissima. Sogno si chiamava così perché così avevano voluto i suoi genitori. Avevano pensato che fosse un dono, che Sogno fosse un nome magnifico in qualunque lingua. Non sapevano che ogni lingua considera il proprio sogno più bello di quello degli altri». Sembra l’inizio di una fiaba, ma in realtà è la storia di un’orfana cresciuta dalla nonna in una città-discarica dove il mare s’intravede solo in lontananza oltre i cumuli di latta e il filo spinato. Nessu

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