- In un mondo che vede la geografia umana sconvolta da guerre, crisi umanitarie e violazioni dei diritti umani su larga scala, le donne e le bambine rappresentano circa la metà dell’immensa popolazione di rifugiati, sfollati interni, apolidi che percorrono le rotte migratorie globali.
- Ma nel discorso pubblico occidentale, la donna richiedente asilo e rifugiata è al centro di paradossi e contraddizioni.
- Questo testo è tratto da libro Donne senza Stato. La figura della rifugiata tra politica e diritto, pubblicato da Futura/Ediesse.
In un mondo che vede la geografia umana sconvolta da guerre, crisi umanitarie e violazioni dei diritti umani su larga scala, le donne e le bambine rappresentano circa la metà dell’immensa popolazione di rifugiati, sfollati interni, apolidi che percorrono le rotte migratorie globali. L’esperienza della donna privata della protezione del proprio stato e che per questo chiede asilo a un altro paese non è una novità del nuovo millennio. Donne sono state costrette all’esilio nel corso della storia,



