Nessuna traccia dell’incantevole perfidia della serie: il suo terzo sequel cinematografico è troppo buonista. L’indiscutibile estro di Julian Fellowes comincia a perdere colpi e ad avvitarsi su congegni già usati
Certi addii per i film sono una mano santa. Casablanca sarebbe Casablanca se alla domanda «Sei pronta Hilda?» Ingrid Bergman rispondesse: «Vattene Victor, resto con Rick»? Chi si ricorderebbe di Via col vento se Rhett Butler non mandasse al diavolo – finalmente – Vivien Leigh con quell’impagabile «Frankly, my dear, I don’t give a damn»? Certi commiati invece ci andrebbero misericordiosamente condonati. Dal debutto nel 2011 (per l’Italia) la fandom coriacea di Downton Abbey ha avuto il tempo di d



