- Javier Marías è morto nella Clinica Quirón di Madrid, dove da diversi mesi era ricoverato a causa di problemi derivanti da una polmonite bilaterale.
- «Trovo molto grave il fatto che siano scomparsi il rispetto e la commemorazione degli antenati, e dei morti in genere, così come era profondamente inscritta nella tradizione della nostra civiltà», diceva ventidue anni fa.
- La sua è stata una letteratura di profondità ed è stata una letteratura mozzafiato. La trilogia Il tuo volto domani rimarrà, in compagnia anche di altri suoi romanzi più recenti tra i quali Berta Isla, tra i capolavori del nostro secolo.
«Trovo molto grave il fatto che siano scomparsi il rispetto e la commemorazione degli antenati, e dei morti in genere, così come era profondamente inscritta nella tradizione della nostra civiltà. Per quanto mi riguarda, io continuo a contare mentalmente sulle persone con cui ho avuto un rapporto importante e che non ci sono più, stento a considerare che non siano presenti nella mia vita, perché in effetti ci sono». È uno stralcio di un’intervista che Javier Marías rilasciò a Francesca Borrell



