Itaca all’orizzonte

Il soffio di Eolo può entrare nelle pieghe dell’avidità umana

  • Un giorno vedemmo un’isola in lontananza, a forma di cono, con una costa scoscesa e nuda, e un pennacchio di fumo si alzava sopra di essa. Un vulcano. Avevamo bisogno di fare provvista d’acqua, così ci avvicinammo. Sulle falde del vulcano vedemmo luccicare un palazzo, tutto di bronzo.
  • Eolo aveva un aspetto fuori dal comune, come se la sua vita in mezzo ai venti lo avesse dilatato. Diede a Ulisse un oltre a portare con sé a Itaca. «Ho raccolto i venti contrari – disse Eolo – ma ho liberato Zefiro, che ti soffierà nelle vele sinché sarai arrivato a casa. Bada di non aprire l’otre, però: scateneresti una tempesta quale non ne hai mai viste in vita tua».
  • Salpammo e viaggiammo per nove giorni e nove notti. Ma a un certo punto vidi sparire a poco a poco il mio caro monte di Itaca. L’otre era stata aperta.

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